sabato 2 novembre 2013

LE TRADIZIONI DELLA MIA SARDEGNA PER LA FESTA DEI MORTI...........


 
 
CIAO A TUTTE !  prima di riportare     un racconto ,  ho deciso di scrivere  qualcosa di un   po'   personale nella mia vita sulla tradizione  della   Sardegna,  dove   sono nata e cresciuta .
La notte del 1 novembre,  nella     mia famiglia facevano la cena  per i morti :  ero una   bambina   curiosa e dicevo a mia mamma e a mia zia “ ma   perche’preparate la cena per i   morti ? E perche’ niente coltelli   !?  “--- loro mi dissero--- “ le anime   dei  nostri   parenti vengono perche’ si sentono a casa ;   niente   coltelli   perche’ potrebbe diventare un ‘arma molto pericolosa “. Questa     tradizione continua ancora adesso!!
 
 
 I  rituali della commemorazione dei santi e dei morti sono ancora molto   presenti   in tutta la Sardegna. Parliamo di commemorazioni    testimoniate già nelle   culture preistoriche,  e che poi sono   andate sviluppandosi in quelle   successive, apportando   modifiche e diversificazioni. Cambia il nome, cambia il     paese  ma la sostanza, pur mutando in alcuni particolari, rimane   la   stessa. Abbiamo a che fare infatti con un evento che viene   festeggiato tra la   fine di ottobre e i primi giorni di   novembre.In vari paesi   della  Sardegna i bambini vestiti   di bianco,   rappresen.tando delle piccole anime, bussano alle porte del paese     esclamando : “seus benius po is animeddas – mi das fait po praxeri   is   animeddas – seu su mortu mort – carki cosa po sas ànima -     peti cocone”;    e altre ancora a seconda del paese e del   dialetto o lingua  utilizzata. (NOTA   MIA:  SIGNIFICA "SCUSA SE VENIAMO PER LE PICCOLE ANIME - PER   PIACERE DARE QUALCOSA PER LE PICCOLE ANIME - DATECI SU MORTI MORTI  -    QUALCOSA PER LE ANIME -CARNE PANE "; )
 
Si   aspettano ancora le   piccole anime  con tavoli imbanditi di frutta secca ,     melagrane,  castagne,  dolci e pani speciali preparati   per   l’occasione. Pabassinas, ossus de mortu, pani de sapa, pane’ e   anima,  su   pane lemùsina, ques’ultimo viene  donato ai   vicini, scambiato come un   rito.
 
 
Ed   è proprio la notte del  primo novembre, quando nelle case cala il buio, che le   anime   silenziosamente tornano sulla terra  per  visitare i   propri   cari. I familiari lasciano  apparecchiata la tavola   per un  pasto   notturno ai loro defunti, evitando  di   mettere le posate sul tavolo, che   possono essere sconosciute,    a seconda del tempo in cui le anime avevano   vissuto sulla   terra. Non si mette neanche il coltello, che può  essere un     pericolo, poiché le anime innervosite potrebbero farne cattivo uso.    Il   banchetto,   con al centro un lumicino per illuminare   la cena   preparata, consiste in un pasto completo dall' antipasto   al dolce,    accompagnato con un bicchiere di vino e una   bottiglia di acqua, perché i morti   tornano a casa con una gran   sete. Le     donne sarde si riuniscono per giorni, prima dell’evento, per preparere i   vari   dolci tradizionali,  che riportano al sapore di un tempo   che,  al   presente , sembra soltanto il gusto della nostalgia per chi non c ' è più. Secondo la tradizionale cultura di molte zone   italiane,la    notte del Giorno dei Morti    le anime defunti   ritornerebbero dall'aldilà   svolgendo delle vere e proprie processioni per le   vie dei borghi e   delle città.

in VENETO, per scongiurare la tristezza, gli   amanti   offrono alle promesse spose un sacchetto contenente fave in   pasta frolla   colorata,chiamate "Ossi da   Morti".

 A ROMA    il giorno dei   morti, si consumava il pasto   accantoalla tomba di un parente morto per   tenergli compagnia.   Altra tradizione capitolina era una cerimonia di suffragio   per i   defunti che avevano trovato la morte nel       Tevere.
La cerimonia aveva luogo la   sera   sulle sponde del fiume al lume delle torce. 

in SICILIA    nel corso della   notte di Ognissanti esiste   la credenza che i morti della famiglia regalino ai   bambini dolci   carattestici insieme alla frutta di Martorana.

 In EMILIA ROMAGNA, la notte di   Ognissanti ( 31   ottobre) è caratterizzata da feste in casa o   nei locali con cibo   autunnale( funghi, tartufi, polenta, castagne)   ,con , sulla tavola, anche   zucche vuote e intagliate a forma di   faccia, con una candela dentro. Spesso ci   sono travestimenti   "esoterici" come streghe,diavoli, fantasmi, fate,     maghi...sulla falsariga della famosa notte di Halloween in America. I   bambini   in gruppetti, vanno di porta in porta a bussare vestiti da   diavoletti ,   streghette o fantasmi, e dicono " dolcetto o   scherzetto?" E chi apre se dice   dolcetto deve dare   qualcosa...anche qualche soldino. Se non apre o si   rifiuta   ...allora è scherzetto, e i bambini fanno effettivamente qualche     scherzetto  . 
E ditemi voi nella vostra   tradizione se volete    ……CIAOO ALLA PROSSIMA MAYA